A Pistoia con Paolo Ciampi e Lorenzo Cipriani
LUOGO:
Pistoia
PERIODO:
24 - 26 novembre 2017
RESOCONTO DELLA VISITA DI STUDIO
Colonne portanti della vita culturale cittadina, che nell’anno della nomina saranno ancora più dinamiche nel proporre attività, sono le Biblioteche San Giorgio, Forteguerriana e Fabroniana.
LA BIBLIOTECA SAN GIORGIO
È stata aperta nel 2007 grazie al progetto di rigenerazione urbana che ha interessato la parte sud della città: qui infatti sorgevano le Officine San Giorgio, prima produttrici di carrozze e poi di veicoli ferroviari. La biblioteca ne ha conservato il nome e la struttura “a capannoni” tipica della fabbrica novecentesca. Libri e non solo: sui tre piani si incontrano anche opere d’arte contemporanea, tra cui quella site-specific Il grande carico di Anselm Kiefer; dall'8 settembre a fine novembre la biblioteca San Giorgio ospiterà una bella mostra di opere di Anselm Kiefer proprio incentrate sul libro.
LA FORTEGUERRIANA
È una delle più antiche e prestigiose biblioteche del nostro Paese, che custodisce un patrimonio archivistico e librario di grande pregio, costituito da circa 220.000 libri. In autunno ospiterà la mostra “La città che scrive” (14 ottobre-17 dicembre), per uno sguardo sulle principali esperienze di scrittura nate a Pistoia o a essa legate, dal Medioevo con Cino da Pistoia alla contemporaneità di Tiziano Terzani e Francesco Guccini.
Manoscritti, pergamene e testi a stampa saranno protagonisti del percorso espositivo “L’archivio e la città. Tesori dell’Archivio Capitolare di Pistoia” (Battistero di San Giovanni in Corte, 23 settembre-10 dicembre), che accoglierà i testi più diversi: registri medievali, codici manoscritti dei canonici, una raccolta di testi musicali che vanno dal XVI al XX secolo e documenti pontifici.
LA BIBLIOTECA FABRONIANA
L’altra biblioteca da visitare a Pistoia è la Fabroniana. La trovate in piazzetta San Filippo 1, settecentesca e ricca, con gli arredi originali dell’epoca e opere d’arte al suo interno. Come lo scalone d’entrata, decorato da affreschi trompe l’oeil. Tutt’intorno le scansie di noce intagliate custodiscono 20mila libri a stampa e circa 400 manoscritti. Vi troverete soprattutto testi di carattere religioso, ma anche volumi umanistici e chicche, come una raccolta dedicata alle missioni cattoliche in Cina.
CENTRO CULTURALE IL FUNARO
Il Funaro nasce nel settembre 2009 grazie all’Associazione Culturale Teatro Studio Blu, fondata nel 2003 da Antonella Carrara, Lisa Cantini, Mirella Corso e Francesca Giaconi, a un gruppo di artisti ed operatori riuniti nell’Associazione e ad Andrés Neumann, queste persone, insieme, hanno ideato e realizzato il progetto conferendogli identità e contenuti.
Nella storia del Funaro fondamentale è stato, nel 2004, l’incontro con il produttore e uomo di teatro Andrés Neumann che, appassionatosi al progetto ne è diventato consulente artistico e strategico contribuendo in modo decisivo alla ideazione e realizzazione, accompagnandone l’attività fino al 2013. Neumann, oltre ad aver guidato fino al 2013, con la sua visione, l’intero processo di sviluppo del progetto, ha donato alla struttura il suo archivio professionale, uno dei più importanti patrimoni documentari relativi alla storia del teatro degli ultimi quarant’anni e una biblioteca teatrale, che costituiscono ora il Fondo Andres Neumann (i dettagli nella pagina “Il Fondo Andrés Neumann”).
Nel 2009 l’Associazione si arricchisce della presenza di Massimiliano Barbini, già fra gli insegnanti dello staff ed esperto di letteratura teatrale che contribuisce alla nascita della Biblioteca del Funaro.
Il Funaro è oggi un centro indipendente di formazione, ricerca e creazione teatrale.
Ha tre Sale, un Magazzino per scene e costumi, una Foresteria con diciotto posti letto, una Caffetteria, una Biblioteca, gli Uffici. L’attività annuale si divide fra la programmazione di spettacoli, le residenze artistiche, la formazione per professionisti e non, i progetti per ogni fascia d’età a carattere teatrale e letterario.
Il filo rosso della proposta è il desiderio di coniugare il lavoro sul territorio con uno sguardo attento al panorama internazionale. È uno spazio aperto che mette al centro del progetto le persone.
Il lavoro di questi anni trascorsi dall’inaugurazione del Funaro ha portato molti frutti, oltre a importanti riconoscimenti: il Premio Micco (la massima onorificenza della città di Pistoia), il Premio dell’Associazione Nazionale dei Critici di Teatro 2012 e il Premio Speciale Ubu 2012 per l’attività.